Wednesday, February 17, 2010

immutata nel tempo.
Costruite con mattoni di fango essiccato al sole, continuamente aggiornate e rinnovate da costruttori che si tramandano l’arte di padre in figlio, queste case sono ora a rischio: basta pensare, per restare nella penisola arabica, alle isole artificiali e al cemento che cresce negli emirati del Golfo per capire come lo Yemen rischi di diventare trapassato prossimo. Samar Damluji ha quindi fatto un libro, di è gemella la mostra del Riba, con foto e maquettes, su città “che vanno perdute”. Certo, il patrimonio è troppo grande per essere salvato nella sua interezza, ma l’architetto cita Titus Burckhardt, che dedicò la vita allo studio dell’esoterismo, della metafisica e del sufismo, il quale promise: “Combatteremo questa battaglia fino alla sconfitta”.
(Nelle immagini, dall'alto: casa Bugshan nella città di Khaylah, Wadi Duan, Hadramaut, recentemente restaurata secondo antichi canoni; la torre di casa Dawan, ad Al Qurhah; la città di Al Qurhah, provincia di Hadramaut. La mostra Arabia Felix: the Architecture of Yemen è al Royal Institute of British Architects, 66 Portland Place, London W1B 1AD, telefono 0044 (0)20 7580 5533, www.architecture.com/programmes fino al 19 gennaio 2008. Il libro di Salma Samar Damluji, The Achitecture of Yemen from Yafi' to Hadramaut, 40 sterline, è pubblicato da Laurence King Publishing)

Pubblicato il 01.12.07 15:30 Commenti(1) Invia il post
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I commenti (1)
Postato da 1poetessa 16/12/2007
Grazie delle stupende immagini da salvare, qui in memoria. Viene voglia di rivedere Pasolini, rileggere Moravia e subito dopo... fare un appello all'Onu, ma poi mi chiedo: sono una poetessa, che ne farebbero?Maria Pia Quintavalla
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